Fot. Praticchia maggioo 1988.
Orchis morio L.
Fam. Orchidaceae
DESCRIZIONE
La pianta è alta10-40 cm, bruna all’apice. Le foglie inferiori sono lanceolate, da ellittiche a lineari, disposte a volte in una rosetta basale, le altre avvolgenti. L’infiorescenza è densa ed allungata, dal rosa al viola. I sepali e i petali (più piccoli) hanno venature verdastre, formano un casco. Il labello è trilobato, più largo che lungo, spesso ripiegato, con margini irregolari, maculato al centro; lobi laterali arrotondati, lunghi come il mediano che è tronco o inciso. Lo sprone è lungo come l’ovario
Fiorisce da marzo a giugno
Fiorisce da marzo a giugno
HABITAT
Il suo habitat va dai prati magri, alle garighe, alle radure di macchia, ai boschi luminosi, con preferenza per i terreni leggermente acidi,. Cresce da 0 a 1900 m di altitudine.
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Specie abbastanza comune in tutto l’Appennino piacentino
NOTE
Il nome specifico morio deriva dal greco e latino pazzo, buffone, sciocco, forse per il colore molto variabile dell'orchidea. Altre ipotesi fanno riferimento al latino "morion" gioiello o all'italiano "morione" un tipo di elmo
È una delle più diffuse orchidee selvatiche in Italia infatti quasi in ogni regione esiste un nome diverso per questo fiore. Pur sempre riconoscibile, presenta una notevole variabilità nel colore dei petali.
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